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Il Senato, all’unanimità, ha dato il via libera al ddl che introduce 'disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche', già approvato dalla Camera. Tanti gli interventi in Aula dei senatori con toni sentiti, visto il tema, con la consapevolezza bipartisan di fare un passo avanti per i diritti dei malati di tumore e di chi guarisce, che potrà guardare con più diritti al futuro. 

"Con l’approvazione definitiva della legge sull’oblio oncologico, finalmente vengono cancellati per legge lo stigma cancro = morte e lo stigma cancro = malattia incurabile e inguaribile, purtroppo ancora ben radicati nel comune sentire. I guariti dal cancro non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare". Così il presidente della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) Francesco De Lorenzo, commentando l'ok definitivo del Senato, all'unanimità, al Ddl sul diritto all'oblio oncologico. 

"La legge - prosegue De Lorenzo - riconosce anche formalmente il ruolo e il coinvolgimento attivo delle associazioni di pazienti oncologici, dalla promozione alla stesura della legge, che attribuisce alle Reti associative e alle associazioni di secondo livello iscritte al Runts il ruolo centrale di consulenza nella fase attuativa della legge: è un passo molto importante, perché sono le associazioni di pazienti e di volontariato il vero motore di questo cambiamento culturale". 

“La legge approvata dal Parlamento italiano è un modello da imitare anche per tutti gli altri Paesi europei poiché non si limita a garantire il diritto all’oblio, ma tutela i guariti da ogni forma di discriminazione o disparità di trattamento rispetto alle persone sane, al fine di assicurare che alla guarigione clinica della persona corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di eguaglianza rispetto al resto della popolazione", afferma Elisabetta Iannelli, segretario generale Favo. "Fatta la legge, siano presto emanati i decreti attuativi. L’attenzione si sposta sul Governo e in particolare sui ministeri della Salute, della Giustizia e del Lavoro, che in tempi brevi (60 giorni dall’entrata in vigore della legge) - afferma - dovranno dare attuazione alla legge, emanando i decreti che individueranno specificatamente l’elenco delle patologie oncologiche da considerarsi guarite in termini inferiori ai 10 o 5 anni previsti dalla legge. La Favo - assicura Iannelli - monitorerà l’attuazione della legge e darà il proprio contributo consulenziale alle istituzioni, come previsto dalle norme". 

"Finalmente- aggiunge Francesco Cognetti, presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce) - anche l’Italia ha una legge sul diritto all’oblio oncologico. Ringraziamo tutti gli esponenti delle Istituzioni che si sono attivati e hanno sostenuto fino in fondo l’iniziativa legislativa. Siamo soddisfatti per un provvedimento che introduce importanti novità per oltre un milione di uomini e donne che vivono nel nostro Paese. Ora l’Italia può essere davvero all’avanguardia, in Europa, per quanto riguarda la tutela di ex pazienti oncologici. Auspichiamo quindi una reale e concreta applicazione della nuova legge e questa deve essere il punto di partenza per una rivalutazione della percezione stessa del cancro". 

"I tumori - ricorda Cognetti - sono malattie che non devono essere mai sottovalutate da parte di nessuno. Possono però essere curati e sempre più spesso sconfitti, anche definitivamente. È quanto evidenziato da numerosi studi scientifici, nazionali ed internazionali, e da oggi anche dalla legge italiana".

05/12/2023

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