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Dopo una diagnosi di tumoremantenere il posto di lavoro può essere complesso. Tra i sintomi legati alla malattia e gli effetti collaterali delle cure, a cui si aggiungono gli appuntamenti dai medici e il pesante carico emotivo e psichico derivante dalla propria condizione, i pazienti oncologici possono fare molta fatica a continuare a lavorare. Infatti, secondo i dati di un'indagine dell'Università di Torino, un paziente su 6 decide di abbandonare il posto di lavoro. Per i lavoratori autonomi, inoltre, le garanzie e i diritti sono ancora meno tutelati rispetto ai dipendenti pubblici. Per questo è essenziale rivedere subito le regole relative ai congedi e agli indennizzi a beneficio dei pazienti oncologici, sulle quali sono state depositate 4 diverse proposte di legge (C.153 Serracchiani, C.202 Comaroli, C.844 Gatta e C.1128 Rizzetto). Lo sottolinea la Ropi - Rete oncologica pazienti Italia, che le ha analizzate tutte evidenziando per ognuna "luci e ombre". Ropi ha così individuato alcune proposte chiave per migliorare le regole a tutela dei lavoratori con tumore, che la presidente Stefania Gori, con il segretario nazionale Stefano Giordani, ha presentato in audizione alla XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) della Camera.

"Abbiamo analizzato con attenzione le 4 proposte di legge – afferma Gori - che prevedono tutte l'estensione a 24 mesi del periodo di congedo con conservazione del posto di lavoro, con tempi di applicazione per i pazienti oncologici immediati dall'entrata in vigore della legge, ma che si differenziano in alcuni punti quali la retribuzione di questo periodo di congedo e il numero di ore/anno per permessi retribuiti (e motivazioni). A questo si aggiunge il lavoro che Ropi ha svolto e che continua a portare avanti sul diritto all'oblio oncologico per coloro che sono guariti e intendono tornare a una vita 'normale'.

"Sempre accanto ai bisogni dei pazienti, Ropi oggi ringrazia i deputati che hanno presentato le quattro proposte di legge. Sono tutte iniziative fondamentali - sottolinea la presidente - dal momento che ancora esistono delle diseguaglianze e delle aree che necessitano miglioramenti in campo lavorativo per i pazienti oncologici. Innanzitutto, il periodo di congedo con conservazione del posto di lavoro per i dipendenti a tempo indeterminato è differente tra lavoratori del settore pubblico e lavoratori del settore privato e anche tra impiegati (in relazione all'anzianità di servizio o ai Contratti collettivi nazionali di lavoro) e operai (fissato dai Ccnl). A questo si aggiunge che i permessi retribuiti annuali per esami e cure mediche oggi sono pari a soli 18 ore/anno".

Ropi - si legge in una nota - concorda sicuramente con la proposta di allungare il congedo da 6 a 24 mesi, ma prevedendo una retribuzione per tutto il periodo, ed escludendo dal computo i giorni di ricovero ospedaliero o in Day hospital, così come i giorni di terapia ambulatoriale. "Inoltre - sottolinea Gori - ravvisiamo la necessità di prevedere indennizzi adeguati anche per i lavoratori autonomi, al momento senza alcuna tutela, e rivalutare il numero di ore per permessi retribuiti, che comprendano anche situazioni specifiche come la riabilitazione fisica o psicologica".

Per i pazienti oncologici, alla luce del numero sempre crescente di 'sopravvissuti' che si stima siano oltre 3,6 milioni con un aumento del 3% l'anno, è fondamentale che le istituzioni si adoperino affinché venga garantito il diritto all'oblio oncologico. Nel 2021 Ropi, supportata dalle direttive europee e in collaborazione con europarlamentari, parlamentari italiani e associazioni pazienti europee, ha avviato una campagna sul diritto all'oblio con lo scopo di evitare discriminazioni in termini di accesso al lavoro, ai mutui bancari, alle polizze assicurative e alla richiesta di adozioni. Con questa campagna Ropi ha ottenuto che venisse depositato il 28 febbraio 2022 in Senato il primo disegno di legge in materia. Successivamente questa campagna è stata rafforzata da società scientifiche, Fondazione Aiom e altre entità, con la conseguente ripresentazione, in questa nuova legislazione, di alcuni ddl che si spera porteranno a una legge sul diritto all'oblio, come richiesto dalla Comunità europea e come già presente in molti Stati membri (Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Belgio, Portogallo, Romania).

"La consapevolezza di essere guariti e di avere raggiunto un'attesa di vita simile a quella di coloro che non hanno avuto un tumore, unita alla consapevolezza di poter avere gli stessi diritti delle persone che non hanno mai avuto una diagnosi di cancro - conclude Gori - impatta positivamente sulla qualità di vita di queste persone e dei loro familiari e facilita un completo reinserimento lavorativo e sociale".

27/06/2023

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