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Seguire un paziente con Covid a casa può fare la differenza. Durante l’epidemia, l’esigenza di garantire servizi avanzati ed efficienti di medicina al domicilio del paziente, cioè da remoto, “ha fatto esplodere il ricorso alla telemedicina”, spiega il dottor Francesco Lombardi, medico che si occupa di questa tecnologia all’Uoc di pneumologia dell’ospedale Gemelli di Roma.

L’esperienza di telemedicina per il monitoraggio di persone con Covid e nel post- Covid, anche se ancora all’inizio, è significativa. Nei mesi della pandemia da coronavirus Sars-Cov2, assistendo i pazienti colpiti dal virus a domicilio si sono evitati accessi inutili all’ospedale riducendo il rischio di diffondere ulteriormente il contagio e di aumentare la pressione sui pronto soccorso.

“Siamo focalizzati sul telemonitoraggio della saturimetria a domicilio”, racconta Lombardi, “perchè è un dato che ci dà l’idea precisa dello stato respiratorio del paziente. In assenza di affanno e altri sintomi simili”, continua, “si potrebbe sottovalutare l’ipossiemia silente. In questo caso c’è poco ossigeno e il paziente non se ne accorge, ma è un tratto distintivo del Covid che deve essere intercettato per decidere il ricovero o meno”.

La telemedicina è assolutamente utile, soprattutto per i pazienti anziani e fragili, ma richiede l’impiego di device come smartphone, dispositivi elettronici e una tecnologia che è più facilmente impiegata nei giovani.

“Facendo di necessità virtù (il saturimetro in uso trasmette i dati via bluetooth) cerchiamo di impiegarlo soprattutto nei giovani, per tenerli a casa”, afferma Lombardi. “Spesso questi pazienti non hanno bisogno di ricovero, ma potrebbero venire in ospedale con sintomi sospetti e, con il saturimetro, possiamo già avere una indicazione se serva o meno il ricovero evitando un accesso inutile al pronto soccorso”.

Guardando al futuro lo pneumologo non ha dubbi. “La telemedicina”, osserva Lombardi, “sarà trasversale soprattutto in pneumologia, che si presta moltissimo alla tecnologia per il monitoraggio da remoto perché, oltre al saturimetro, ha molti device che possono essere usati per inviare dati al medico da remoto”.

Sicuramente la telemedicina “può dare al paziente la percezione di un migliore controllo della salute, togliendogli il pensiero del controllo”, puntualizza. “Grazie alla tecnologia, è possibile fare un monitoraggio frequente on demand del paziente, dando un parere medico quando serve, evitano i multipli accessi all’ospedale che il paziente non gradisce”. Con la tecnologia il medico sa “quando la patologia sta per riacutizzare e permette un trattamento precoce”, conclude Lombardi, “dando un’assistenza di qualità”.

11 marzo 2021

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