It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

L’ipertensione non curata è una delle condizioni in grado di spianare la strada all’insorgenza di una demenza: chi si cura, ripristinando i valori ottimali di pressione, può evitare l’insorgenza di disturbi cognitivi che in Italia - stima il Ministero della Salute - colpiscono oltre 1 milione di persone, di cui circa 600mila con demenza da Alzheimer. È il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Jama e condotto da un gruppo di ricercatori dell’University of New South Wales di Sydney, Australia, secondo cui gli individui con pressione alta hanno un rischio di demenza aumentato del 42% rispetto alle persone ‘sane’. Dunque, curare l’ipertensione scongiura (anche) l’insorgenza di demenza.

Lo studio

Gli autori dello studio sono partiti da una domanda: la pressione arteriosa e il trattamento dell'ipertensione in tarda età sono associati al rischio di demenza?

È noto infatti da tempo come l’ipertensione arteriosa rappresenti uno dei principali e più diffusi fattori di rischio di malattia cardiovascolare, con una prevalenza del 30-45% nella popolazione adulta e fino al 60% nei soggetti con più di 60 anni, target dello studio effettuato dall’Università australiana di New South Wales che ha coinvolto 34.519 persone di 16 Paesi con età media di 72,5 anni e un follow-up di 4,3 anni. Nessuno aveva una diagnosi di demenza all’inizio dello studio. Sono stati creati tre gruppi di analisi: 1) con persone senza diagnosi di ipertensione (quindi sani, come gruppo “di controllo”); 2) con persone ipertese sotto terapia; 3) con persone ipertese senza terapia. I risultati non hanno tenuto conto delle differenze tra le diverse terapie di controllo dell’alta pressione e la demenza diagnosticata era “demenza per tutte le cause”.

I risultati della meta-analisi - si legge nello studio - hanno mostrato come gli individui con ipertensione non trattata avessero un rischio di demenza aumentato del 42% rispetto alle persone “sane”, il 26% rispetto alle persone in cura per ipertensione. I partecipanti con ipertensione trattata non presentavano un rischio di demenza maggiore rispetto ai controlli sui soggetti sani e la pressione arteriosa al basale non moderava la riduzione del rischio di demenza nei partecipanti con ipertensione trattata.

Ipertensione e demenza

Con i dati provenienti da 16 Paesi - scrivono i ricercatori - abbiamo scoperto che l'ipertensione è un fattore di rischio associato alla demenza in tarda età. L'uso di antipertensivi è stato associato a una riduzione del rischio di demenza nei soggetti ipertesi over65; pertanto, la riduzione del rischio di demenza può essere uno dei molteplici obiettivi del trattamento antipertensivo tra gli anziani (ad esempio, prevenzione della cardiopatia ischemica, della malattia renale cronica).

Lo studio accende i riflettori sull’importanza di contrastare l’insorgenza di demenza, per controllare l’alta pressione, prima monitorandola, poi trattandola con i farmaci specifici. Un intervento terapeutico, anche farmacologico, è giustificato quando i valori pressori misurati dal medico sono pari o superiori a 140 mm Hg per la ‘massima’ (pressione sistolica) e/o pari o superiori a 90 mm Hg per quanto riguarda la ‘minima’ (pressione diastolica).

16/10/2023

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica