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In estate, con le temperature alte, il pannolino di un bambino diventa una 'bomba di calore' che può irritare la pelle dei più piccoli, estremamente delicata soprattutto nei primi mesi di vita, provocando rossori e irritazioni. Con il caldo, infatti, raddoppia il rischio di dermatiti dovute allo sfregamento da pannolino che causano arrossamenti con piccole papule, aree desquamate o erose, che riguardano l’inguine, i genitali e i glutei. A mettere in guardia in vista dell’arrivo della stagione estiva, è Maria Giuliano, presidente della Società italiana dei medici pediatri (Simpe) Campania e autrice di una ricerca sulle dermatiti da pannolino.

Si tratta di "un'infiammazione dovuta a determinate sostanze contenute nell’urine e/o feci che irritano la pelle - spiega Maria Giuliano -. L’umidità e la frizione generata dal pannolino portano alla macerazione della cute, rendendola più vulnerabile alla penetrazione di microrganismi e sostanze irritanti. Il pannolino è fatto in parte di plastica e quando la temperatura esterna è molto alta, come succede durante la bella stagione, con l’esposizione al mare, alla sabbia e al sudore, il rischio dell’insorgenza di dermatiti raddoppia. In alcuni casi, specialmente nella fase di eruzione dentale, che può comportare un aumento dell'acidità delle urine, o quando l’infiammazione viene trascurata, la dermatite può aggravarsi e si possono avere delle sovra-infezioni batteriche e fungine, come quelle da Staphylococcus aureus o da Candida auris”. 

In vista dell’aumento delle temperature per i prossimi giorni gli esperti Simpe hanno realizzato un decalogo salva-bebè. Queste le 10 raccomandazioni:

  1. 'spannolinare' il bambino se ci si rende conto che è il momento giusto, cioè nel momento in cui il piccolo impara a capire quando la vescica è piena e a far partire la contrazione del muscolo vescicale. Di solito il momento giusto coincide con i 2 anni per le femminucce e i 3 anni per i maschietti;
  2. aumentare la frequenza del cambio pannolino per evitare che la cute delicata coperta rimanga per troppo tempo umida e a contatto con urina e sudore;
  3. non abusare delle salviette umidificanti e preferire l'utilizzo di acqua tiepida e un detergente delicato per pulire e/o rinfrescare i genitali;
  4. dopo il lavaggio, evitare di strofinare l’area per asciugarla, ma tamponarla con un asciugamano morbido.
  5. la fase dell’asciugatura è tanto importante quanto quella del lavaggio: prima di rimettere il pannolino è bene assicurarsi che sederino e genitali siano ben asciutti. Lasciare l’area umida favorisce le irritazioni e la proliferazione di microrganismi infettivi;
  6. aumentare la frequenza e la dose di applicazioni di creme lenitive, quella a base di estratto di grano può servire anche a questo scopo, in modo da creare un leggerissimo velo per proteggere la pelle dall’acidità della pipì;
  7. prevedere brevi o lunghe pause senza pannolino. L’estate è la stagione giusta per farlo: per i bambini molto piccoli basta anche lasciare libera l’area dei genitali anche solo 15 minuti, per i più grandi si può osare di più.
  8. se le irritazioni e le dermatiti sono molto frequenti è bene provare a cambiare tipo e/o marca del pannolino per verificare se il problema dipende o meno dal prodotto utilizzato;
  9. nel caso arrossamento e irritazione non migliorano nel giro di due-tre giorni occorre consultare il pediatra: potrebbero essere in corso infezioni e il medico indicherà i trattamenti migliori;
  10. da evitare, invece, il “fai da te” e in particolare l’utilizzo di creme a base di corticosteroidi, perché possono dare effetti collaterali.

16/06/2023

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