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La chiamano la “malattia del suicidio” per il dolore che provoca: è la nevralgia del trigemino, una sindrome frequente che colpisce gli over40. Tuttavia, il 72% dei pazienti con questa patologia trattati col robot radiochirurgico Cyberknife al Centro diagnostico italiano è libero dal dolore dopo 10 anni. Si tratta di oltre due pazienti su tre, sottolineano dal Cdi annunciando i dati di uno studio pubblicato su 'Cureus' e presentato da Pantaleo Romanelli, direttore scientifico Neuroradiosurgery Cyberknife Cdi, al meeting mondiale della Radiosurgery Society di San Diego.

“La nevralgia del trigemino è una sindrome molto comune che colpisce tipicamente chi ha più di 40 anni - spiegano dal Centro diagnostico italiano - le donne in misura doppia rispetto agli uomini, con un'incidenza di 4-5 casi su 100mila persone. Il dolore può interessare le regioni oculare, mascellare e/o mandibolare manifestandosi con attacchi improvvisi, di breve durata, ma estremamente intensi. Viene descritto in genere come una scossa elettrica, ma può presentare anche caratteristiche diverse come bruciore, intensa pressione, lacerazione. Anche solo radersi, lavarsi il viso o i denti, masticare e inghiottire possono diventare una tortura per chi soffre di nevralgia trigeminale in fase acuta.

Il Cdi utilizza un protocollo sviluppato da Romanelli, seguendo il quale sono stati eseguiti circa 800 trattamenti dal 2010 a oggi. I dati del follow-up a 10 anni, disponibili su 84 pazienti, indicano appunto un tasso di sollievo del 72%. Si tratta cioè di "pazienti che, a 10 anni dal trattamento, conservano un ottimo controllo della malattia, sono liberi dal dolore e non hanno sviluppato complicanze neurologiche gravi", precisano dal Centro diagnostico italiano.

Su un altro campione di 343 pazienti trattati al Cdi, il tasso di sollievo dal dolore è stato del 92% dopo 6 mesi, dell'87% dopo un anno, del 76% dopo 3 anni e del 74% dopo 5. Solo 15 pazienti all'interno di questo gruppo (il 4,4%) hanno richiesto un secondo trattamento a causa della mancanza di efficacia del primo o della recidiva del dolore.

La radiochirurgia con Cyberknife è un intervento non invasivo - precisano dal Cdi - applicato per la prima volta contro la nevralgia del trigemino presso la Stanford University nel 2002 da Romanelli e John Adler, l'inventore del Cyberknife.

"Il follow-up a lungo termine conferma l'efficacia della radiochirurgia robotica per il trattamento della nevralgia del nervo trigemino - commenta Romanelli - Si tratta di risultati incoraggianti e che ci permettono di proseguire su questa strada. Al Centro diagnostico italiano abbiamo effettuato circa 800 trattamenti, il maggior numero al mondo, con questo strumento che, grazie all'utilizzo di radiazioni, presenta il grande vantaggio di non essere invasivo, come invece un intervento chirurgico, e di non richiedere l'utilizzo di farmaci". Lo studio sui risultati a 10 anni è stato condotto da Romanelli con la collaborazione di Livia Corinna Bianchi e Giancarlo Beltramo del Centro Cyberknife del Cdi.

Il Cyberknife è un robot radiochirurgico per il trattamento delle patologie tumorali e per la nevralgia del nervo trigemino e altri disturbi funzionali del sistema nervoso -  ricorda una nota del Cdi -. La strumentazione è costituita da un acceleratore lineare montato su un braccio robotico mobile capace di spostarsi in tutte le direzioni intorno al paziente, tanto da potersi collocare in 1.500 posizioni differenti, coordinandosi con i movimenti respiratori del paziente. Il Cyberknife invia con precisione circa 150 fasci di radiazioni di spessore millimetrico sul nervo trigemino malato, e questo consente di somministrare dosi molto elevate di radiazione senza danneggiare i tessuti sani circostanti.

08/03/2022

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