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L’inteso caldo di questo periodo sta facendo aumentare la domanda di sospensione di terapie. "Le maggiori richieste che riceviamo nei nostri studi sono quelle legate alle terapie croniche, come quelle antipertensive, ma non solo”, afferma Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Il calo della pressione in molti pazienti anziani è collegata al caldo. Sono “richieste che, se non arrivano, ci preoccupano perché il rischio è il 'fai da te', con sospensioni che non vanno assolutamente fatte senza il parere del medico". È il quadro delle richieste dei pazienti ai propri medici di famiglia in questa fase di temperature elevate. Per quanto riguarda per esempio gli antipertensivi, Scotti ricorda che "questi medicinali si usano anche per governare l'evoluzione verso uno scompenso cardiaco nell'anziano. Non controllano solo la pressione, ma servono a regolare il battito, le aritmie e altro. Le richieste maggiori arrivano quindi da pazienti che, accusando situazioni di affaticamento e debolezza per la perdita di sali minerali, associano all'abbassamento della pressione i sintomi. Per questo ci chiedono se e come sospendere le cure".

In generale gli anziani "hanno una termoregolazione diversa. Percepiscono meno il calore, sudano meno, non hanno lo stimolo della sete. E questo li espone di più, perché si mettono a rischio, magari mantenendo le abitudini di uscita per la spesa o per andare in farmacia in orari che invece dovrebbero essere evitati", aggiunge Scotti, sottolineando "che è necessario ricordare che oltre all'assistenza medica è fondamentale, per tutelare i fragili, l'integrazione sociosanitaria perché l'anziano solo deve comunque fare la spesa o uscire per le necessità quotidiane". E sarebbe utile, nel periodo estivo, "permettere anche le prescrizioni delle terapie croniche per periodi più lunghi".

Proprio per venire incontro agli anziani e alle persone più fragili, la Croce rossa italiana ha attivato un servizio di informazione e telecompagnia attraverso il suo numero di pubblica utilità 1520. Si tratta di una forma di prevenzione e di contrasto all'isolamento durante un periodo nel quale chi vive una condizione di particolare fragilità soffre particolarmente e ha bisogno di maggiore sostegno e cura.

"Sono un centinaio gli anziani che, durante l'anno, seguiamo costantemente come numero di pubblica utilità - riferisce la Cri - In estate registriamo, poi, un aumento di chiamate anche per informazioni su come comportarsi per lenire le conseguenze del caldo. Oltre a questo, attraverso il 1520 sosteniamo le persone anziane anche nell'orientamento a servizi che la Cri fornisce sul piano socio-sanitario sui territori".

"Non per tutti la stagione estiva significa svago e divertimento - afferma il presidente della Cri, Rosario Valastro - ed è a coloro che sono più vulnerabili, sia per condizioni di salute che per solitudine, che guardiamo con particolare attenzione non solo attraverso questa forma di aiuto, ma anche attraverso i nostri Volontari e comitati territoriali. Il caldo eccezionale di questi giorni, poi, è un altro elemento che impatta negativamente sulla popolazione anziana che, a maggior ragione, non va lasciata sola".

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