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Si contano circa 3,6 milioni di adolescenti italiani che soffrono di disturbi alimentari più o meno gravi, circa il 40% della popolazione giovanile del nostro Paese. Nel 2022 sono stati registrati 3.150 decessi per forme patologiche gravi connesse all'alimentazione, come bulimia e anoressia, seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali nei giovani. Le cifre sono state evidenziate durante il convegno 'Disturbi alimentari: la famiglia al centro', che si è svolto a Palazzo Pirelli su iniziativa dell'Associazione Ananke e del Centro per la cura dei disturbi alimentari Villa Miralago di Cuasso al Monte, in provincia di Varese.

"La guerra ai disturbi alimentari - ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani - la potremo vincere solo con il coinvolgimento delle famiglie. Sono loro l'anello più importante del percorso di prevenzione e cura dei figli. Sono loro le realtà più adatte a consolidare il senso di appartenenza e di comunità necessario per riannodare i fili spezzati dall'isolamento e fornire agli adolescenti a rischio spazi di crescita sana. Credo che si debba partire, o ripartire, da qui: è una sfida impegnativa, ma necessaria. Farla insieme, farla in tanti, è l'impegno che anche noi come istituzioni ci prendiamo. Lo dobbiamo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi. Lo dobbiamo a un'intera generazione".

I dati sul monitoraggio del fenomeno, disposto dal ministero della Salute, sono stati illustrati da Luisa Mastrobattista dell'Istituto superiore di sanità. In Italia operano attualmente 133 centri per la cura dei disturbi alimentari, di cui 16 in Lombardia. L'emergenza Covid ha determinato una crescita esponenziale del fenomeno, con un incremento dei ricoveri del 50% durante e dopo il lockdown. "Nella lotta a queste patologie - ha sottolineato Emanuele Monti, presidente della Commissione Sostenibilità sociale del Consiglio regionale - sono fondamentali la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, un uso accorto dei mass media e un'alleanza stretta con le famiglie e gli operatori del Terzo settore. Sono questi gli elementi strategici su cui abbiamo fondato la legge regionale 2/2021 'Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie', che prevede stanziamenti per complessivi 4 milioni di euro con l'obiettivo di supportare i centri specializzati. È un impegno che intendiamo garantire anche in futuro e, se necessario, rafforzare ascoltando i suggerimenti e le proposte che vengono dagli operatori e dalle famiglie".

23/10/2023

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