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Effetto Covid, per quasi due italiani su 3 (65%) lavarsi le mani è un gesto importante e irrinunciabile. Il 55% adesso lo fa più spesso, ma solo il 18% dopo aver usato lo smartphone. E' il quadro che emerge da un'indagine diffusa in occasione della Giornata mondiale dell'igiene delle mani in un evento al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs a Roma.

Aumenta dunque la consapevolezza di come la scarsa igiene delle mani sia un importante veicolo di trasmissione dei germi. La ricerca ha coinvolto 400 persone ed è stata svolta dall'Osservatorio Opinion Leader 4 Future, progetto sull'informazione consapevole nato dalla collaborazione tra Gruppo Credem e l'Alta scuola in media comunicazione e spettacolo (Almed) dell'Università Cattolica.

La paura del contagio ha modificato le abitudini degli italiani: la frequenza giornaliera del lavaggio delle mani è mediamente di 6,5 volte al dì, il 37% tra 4-7 volte al giorno e il 24% almeno 3 volte al giorno. Inoltre, quasi un italiano su 5 (19%) lava le mani oltre 10 volte al giorno. In particolare, tale pratica è più diffusa tra le donne (6,9 volte al giorno) rispetto agli uomini (6 volte al giorno) e i giovani sono tra i più attenti all’igiene delle mani: se le lavano in media 6,8 volte al dì fra i 18-44 anni (6,4 volte al dì tra i 45-64 e 6 volte al dì gli over 64).

Il sapone è utilizzato dal 99% degli intervistati, con una maggiore diffusione del sapone liquido (87%) rispetto alla classica saponetta (32%). L'utilizzo di gel e salviette risulta meno frequente: il 29% degli intervistati usa gel igienizzante e il 7% le salviette. Per il 50% degli intervistati il rischio maggiore di una cattiva igiene delle mani è la possibile trasmissione di germi da una parte sporca del corpo a una parte pulita, per il 40% il maggiore rischio è il passaggio di germi a soggetti fragili.

Dall’indagine, condotta dai ricercatori dell'Università Cattolica e dall'Istituto Bilendi e in collaborazione con gli specialisti del Gemelli, è tuttavia emerso che solo il 13% delle persone è a conoscenza dell’esistenza di una giornata mondiale dedicata all'igiene mani e che solo metà del campione ripone attenzione anche all'igiene delle unghie quando si lava le mani. Inoltre, il 63% del campione reputa lo smartphone come possibile veicolo di trasmissione di germi, ma solo il 18% si lava le mani dopo il suo utilizzo e meno della metà degli intervistati (il 40%) disinfetta il proprio smartphone con prodotti specifici.

L’indagine suggerisce anche che il mezzo di comunicazione più efficace per la sensibilizzazione e l’informazione sui temi della cura e della salute è la Tv, indicata dal 69% del campione: il 58% della popolazione under 44 anni e il 79% degli over-65. Al secondo posto i social, indicati dal 36,5% degli intervistati: il 51% degli under 44 e il 21% degli over 65. Al terzo posto vi è il rapporto diretto con medici e operatori (20,5%).

"L’attenzione degli operatori del Policlinico Gemelli all’igiene delle mani come essenziale strumento di prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza è cresciuta negli ultimi anni – afferma Patrizia Laurenti, professore associato di Igiene all’Università Cattolica, campus di Roma e Direttore Uoc Igiene ospedaliera del Gemelli - consolidando un clima di responsabilità, collaborazione e consapevolezza del ruolo che ciascuno può e deve svolgere per salvare le vite dei pazienti a rischio con un gesto così semplice ma essenziale”.

05/05/2023

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