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Il modello di bellezza veicolato dai social finisce per essere l'obiettivo dei ragazzi che oggi passano sempre più tempo sulle tante piattaforme di condivisone di video e immagini. 6 giovani su 10 rincorrono sui social media corpi perfetti, magri e tonici e irrealistici; ben 5 su 10 condividono contenuti che incoraggiano la perdita di peso. Sono alcuni dei dati ricordati in occasione del lancio della campagna 'Il costo della bellezza', che mira a introdurre nelle scuole un percorso formativo sull'uso consapevole dei social media, realizzata in collaborazione con Cittadinanzattiva e Social Warning-Movimento Etico Digitale.

Secondo una recente ricerca condotta in Italia e commissionata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, quasi 100mila studenti tra gli 11 e i 17 anni presentano caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media, con maggior probabilità di sviluppare ansia sociale, che può diventare fattore di rischio per bassa autostima, depressione o aggravamento di disturbi alimentari quali anoressia (dati Società italiana di pediatria). Un sondaggio condotto da Edelman ad aprile 2023 su 2.736 ragazzi tra i 10 e i 17 anni, 2.026 genitori e 207 specialisti evidenzia che al lungo tempo passato sui social media, si associano spesso messaggi sbagliati veicolati attraverso questi canali. Infatti, la maggior parte dei giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni è stata esposta a consigli di bellezza tossici su queste piattaforme: ben 5 su 10 a contenuti che incoraggiano la perdita di peso e 6 su 10 a corpi perfetti e irrealistici.

"La campagna - afferma Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva - ha il pregio di promuovere e tutelare con più strumenti la salute fisica e mentale sin dalla più giovane età, in un contesto, quello dei canali social, che ormai sempre più rappresenta uno spazio di vita reale per gli stessi. Cittadinanzattiva ha aderito con entusiasmo a questa campagna - aggiunge - alla quale vogliamo contribuire in maniera importante con la realizzazione dello sportello telefonico di tutela, informazione ed empowerment per i più giovani e per le loro famiglie e con la diffusione della petizione fra i cittadini, le istituzioni e le scuole, per chiedere che l'educazione civica diventi sempre più uno spazio di formazione e informazione per l'uso consapevole dei social media".

Negli adolescenti “il corpo è soprattutto percepito come oggetto di sguardi degli altri - spiega Teresa Grimaldi Capitello, psicoterapeuta, Uo Psicologia, Irccs ospedale Bambino Gesù di Roma - ma in primo luogo di sé stessi: è un corpo guardato. Pertanto, la valutazione e l’apprezzamento di se stessi e la consapevolezza di essere capaci parte dal corpo, oggetto di attacco e strumento di valore personale. Nell’esperienza clinica ospedaliera, frequentemente mi capita di vedere il corpo di adolescenti, sempre più giovani, e giovani adulti 'sotto attacco', mai troppo bello, mai troppo tonico, mai troppo all’altezza, un corpo che delude e tradisce le aspettative di perfezionismo e di idealizzazione, spesso indotte dal mondo esterno, che si incontrano con una fragilità interna, anche dovuta alle trasformazioni in corso. Le reazioni più ricorrenti - aggiunge - sono forme di autoaggressione come autolesionismo, 'skin picking', disturbi del comportamento alimentare, ma anche ansia, fino al ritiro sociale, che da un lato placa le angosce di 'non essere all’altezza' sottraendosi dall’esperienza sociale, dall’altro attiva circoli viziosi di chiusura dai quali diventa difficile uscire".

Il mondo virtuale “è uno dei luoghi dove i giovani si sentono apparentemente protetti - sottolinea l’esperta - ma in effetti più facilmente esposti a giudizio, soprattutto rispetto all’aspetto fisico, è proprio quello dei social media che rappresentano un concentrato di immagini, video e contenuti dove l’apparire conta più dell’essere. Un apparire fatto di modelli estetici irraggiungibili che diventano ulteriore fonte di pressione sociale e di senso di inadeguatezza. La famiglia, la scuola e le istituzioni tutte hanno bisogno di soluzioni immediate: individuare e rinforzare percorsi formativi all’uso consapevole dei device e dei social media, definire e normare la gestione del rischio e le matrici di sicurezza alla navigazione virtuale, coinvolgere i professionisti della salute e dell’educazione sono operazioni necessarie e urgenti".

22/09/2023

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