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In vista dell’estate, dopo le abbuffate di Pasqua e dei ponti del 25 aprile e primo maggio, è tempo di darsi una regolata. Sembrano pensarla così gli italiani: circa 16 milioni si metteranno a dieta per migliorare il proprio aspetto fisico e arrivare pronti al periodo estivo, generando un business da oltre 14 miliardi di euro. Questi i numeri diffusi dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima), che lancia l’allarme sulle diete “fai da te”.

Secondo l’Italian Barometer Obesity Report, in Italia le persone in eccesso di peso sono più di 25 milioni, e circa 6 milioni - pari al 12% della popolazione - sono a tutti gli effetti obesi, con una incidenza maggiore al Sud (14%) rispetto al 10,5% del Nord-Ovest e del Centro. La fine delle festività di Pasqua, assieme al rialzo delle temperature medie e all’avvio della bella stagione, spinge ogni anno una consistente fetta di popolazione - evidenzia la Sima - a modificare le proprie abitudini alimentari con l’obiettivo di perdere peso e migliorare l'aspetto fisico.

Supera i 14 miliardi di euro, in Italia, il mercato del cibo dietetico, ossia quei prodotti presentati come a basso contenuto calorico, con pochi zuccheri o privi di zuccheri aggiunti, senza grassi, eccetera. Solo per gli integratori alimentari, la spesa nel nostro paese ha raggiunto i 4 miliardi di euro - illustra Sima - Al tempo stesso, si impenna la vendita dei farmaci per la perdita del peso che, a livello globale e secondo i numeri ufficiali, registrano un aumento del 25% solo nel primo trimestre del 2023.

Il 75% di coloro che inizieranno una dieta alimentare ricorrerà tuttavia al 'fai da te', reperendo informazioni sul web e modificando le proprie abitudini a tavola senza rivolgersi a un professionista del settore - commenta il presidente Sima, Alessandro Miani - Un rischio sul fronte della salute, considerato che una dieta sbagliata e sbilanciata può avere sul nostro organismo ripercussioni serie, che vanno dal semplice affaticamento e mal di testa ai disturbi del sonno, crampi o perdita di massa muscolare, fino a poter causare problemi renali (nel caso delle diete iper-proteiche sbilanciate) e malnutrizione. E non è certo un caso se, in base ai numeri ufficiali, solo in Europa 950mila persone perdono ogni anno la vita a causa di diete alimentari sbagliate e malsane".

“Occorre inoltre ricordare gli ingenti costi sociali determinati dall’alimentazione sbagliata - chiosa - che incide fino al 10% sulla spesa sanitaria pubblica, con un impatto sulle casse statali di circa 13 miliardi di euro annui".

05/05/2023

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