It looks like you are using an older version of Internet Explorer which is not supported. We advise that you update your browser to the latest version of Microsoft Edge, or consider using other browsers such as Chrome, Firefox or Safari.

Nei contenitori di plastica prodotti per l’infanzia, ma anche lattine, abbigliamento e oggetti in pelle, il bisfenolo, o meglio i bisfenoli, non dovrebbero essere presenti o esservi in quantità limitata, perché nocivi per l’uomo e per l’ambiente. Un’inchiesta diffusa da Altroconsumo dimostra però che le misure previste a livello europeo non sono sufficienti a tutelare soprattutto i consumatori più piccoli e vulnerabili, come i bambini.

I bisfenoli - spiega in una nota l’associazione di consumatori italiana - sono un gruppo di composti chimici molto utilizzati nei materiali plastici, nelle resine che proteggono gli oggetti, nel pellame, ma anche nella carta termica (quella degli scontrini). In particolare alcuni, come il più conosciuto bisfenolo A (o Bpa), sono interferenti endocrini, ovvero sostanze che interagiscono con il sistema ormonale del nostro organismo. Questi composti, quindi, dovrebbero essere limitati, o in alcuni casi proprio vietati, nei prodotti per l’infanzia e nei materiali a contatto con il cibo.

Per capire quanto siano presenti negli oggetti di uso quotidiano, soprattutto in quelli utilizzati dai bambini, Altroconsumo, insieme ad altre organizzazioni di consumatori europee, ha portato in laboratorio decine di prodotti dei più disparati. Su 179 campioni suddivisi tra tessili (copertine, calzamaglie e bavaglini) e scarpine da bebè, oggetti di plastica come borracce, massaggia-gengive per la dentizione dei bebè e occhiali da sole per bambini, alimenti e bevande contenuti in latte di ferro rivestite e lattine in alluminio, ben 79 (il 44%) contengono bisfenoli considerati preoccupanti, o rilasciano una o più di queste sostanze in quantità elevata attraverso il loro utilizzo, ad esempio attraverso il contatto con la bocca o la pelle di chi li usa.

Non sono prodotti fuori legge - chiarisce l’organizzazione - in tutti i casi questi prodotti sono conformi alle normative vigenti e non rappresentano un pericolo immediato per la salute dei consumatori. Tuttavia, preoccupa il quadro generale: il rischio di esporsi eccessivamente a queste sostanze usando ogni giorno oggetti in plastica o abbigliamento sintetico, o consumando bevande e alimenti in scatola è davvero concreto. Più del 60% dei prodotti in plastica che abbiamo analizzato - sottolinea Altroconsumo - dagli occhiali da sole per bambini ai massaggiagengive, rilascia da uno a sei tipi di bisfenolo diversi, compreso il famigerato Bpa.

Il 64% dei tessili contiene almeno tre tipi di bisfenolo diversi e nel 14% dei casi la presenza di Bpa supera il limite considerato sicuro dal Comitato scientifico europeo per la sicurezza dei consumatori. Non va meglio per gli alimenti in conserva e per le bibite in lattina (l’alimentazione è la fonte principale di esposizione ai bisfenoli): tutti i contenitori analizzati li contengono. Tutto ciò dimostra che è necessario rivedere la legislazione, in un’ottica di maggiore precauzione, per garantire un livello più basso di esposizione a queste sostanze, in particolare nei bambini.

L’Ue ha adottato diversi regolamenti riguardanti l’uso dei bisfenoli nei prodotti di consumo - ricorda Altroconsumo - In particolare, si è concentrata sul Bpa, il bisfenolo su cui ci sono più dati di tossicità. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) lo ha classificato come sostanza estremamente preoccupante (Svhc) a causa della sua capacità di interferire con il sistema ormonale.

Per ridurre al minimo l’esposizione al bisfenolo A, agli altri bisfenoli e più in generale ai plastificanti presenti nei prodotti, l’Istituto superiore di Sanità e gli esperti di Altroconsumo danno alcuni consigli.

Il primo è quello di consumare i pasti, quando possibile, utilizzando materiali come il vetro, la ceramica o l’acciaio inossidabile, limitando la plastica. Inoltre, non scaldare mai gli alimenti al microonde con contenitori di plastica non appropriati e, se si tratta di un alimento pronto, controllare che il contenitore sia adatto alla cottura al microonde (di solito è indicato). Per quanto riguarda i bambini molto piccoli - conclude la nota - fare attenzione ai giochi di plastica e controllare che non li mettano in bocca. Infine, sull’esposizione da contatto attraverso i tessuti, meglio scegliere indumenti realizzati con fibre naturali, come cotone, lana o seta, che hanno meno probabilità di contenere Bpa o altri bisfenoli.

11/05/2023

Curated Tags

Stai lasciando l'area PAG

Ora sarai reindirizzato su un contenuto dell'area pubblica